
di Tiziana Pavone
Il prossimo Festival di Sanremo si svolgerà al teatro Ariston da martedì 11 a sabato 15 febbraio 2025. Dopo cinque anni di Amadeus torna direttore artistico il toscano Carlo Conti, già conduttore dal 2015 al 2017.
Non sono noti i nomi di valletti e vallette, un tempo si chiamavano così, le figure scritturate per fare da spalla al conduttore. Negli anni recenti ci siamo abituati a vedere al loro posto, cantanti, attori e influencer.
Alessandro Cattelan, invece, è una certezza del Dopo Festival e una sorpresa durante la puntata finale, ora impegnato a condurre Sanremo Giovani.
Come avviene in ogni edizione, c’è da buttare l’occhio ai cambiamenti del regolamento.
Se in qualche edizione a fare la differenza di classifica è stata la serata dedicata alle cover (ricordiamo la performance di Ermal Meta, quando ha interpretato Amara Terra Mia omaggiando Modugno e vincendo la serata delle cover, ma anche Angelina Mango quando ha cantato l’anno scorso La Rondine, una canzone del padre Pino Mango, colpendo tutto il pubblico), pare che l’interpretazione di quella serata, al prossimo Festival non debba più pesare. Forse perché si potrebbe essere indotti a votare una canzone già entrata nel cuore, preferendola alla valutazione del solo interprete?
Tolto il fatto che a volte le cover impreziosiscono la canzone e considerato che parliamo del festival della Canzone, non vogliamo chiedere di mettere proprio lei, al centro dello spettacolo, ma sappiamo che a influenzare i votanti è la consolidata formula magica che recita: “(successo=) bella canzone, buona interpretazione, bel personaggio”. Nel giudizio quindi, vuoi o no, rientrano almeno tre aspetti. Perché ignorare l’interpretazione, a meno che non si tratti di inedito?
La risposta vola nel vento.