Antonella Salvucci, per fare carriera non basta la professionalità e la serietà che non sempre paga.

6 Mar 2021 | Personaggi

SANREMO. Tra le presenze artistiche di questi giorni festivalieri, in giro per la città si incontrano personaggi anche non molto popolari, ma comunque che hanno alle spalle anni e anni di durissimo lavoro, non sempre tenuto nella giusta considerazione, soprattutto da chi ha in mano le leve del potere, molte spesso quello politico che prevale sulle altre. Fare l’artista, in generale, oggi è maggiormente complicato e non solo perché c’è una reale concorrenza che sfugge anche ai controlli pur di arrivare, ma è anche difficile in quanto la voglia di imporsi presto è indice di scarsa preparazione che non porta certo alla professionalità, quindi ad un probabile insuccesso.

È così nel mondo della musica, del cinema, della televisione che macina programmi, fiction e altre divagazioni che sempre più spesso attraggono molti giovani non sempre con formazione alle spalle.

Un esempio invece di alta professionalità è quella dell’attrice Antonella Salvucci, ormai considerata italo-americana perché svolge gran parte del suo lavoro a Los Angeles, a parte questo periodo di pandemia. La Salvucci è a Sanremo per alcune occasioni di incontri che le consentono tuttavia di tenere una serie di contatti che potranno essere utili dopo la caduta del coronavirus.

La carriera artistica Antonella Salvucci la inizia come fotomodella e si arricchisce con diversi ruoli in Fiction televisive di successo quali Il Maresciallo Rocca, Un medico in famiglia 3, Rex, Era mio fratello, Distretto di Polizia, Il bello delle donne 2, La stagione dei delitti, Carabinieri. Nell’ambito cinematografico ha interpretato diversi ruoli da protagonista come nel film L’educazione sentimentale di Eugénie diretto da Aurelio Grimaldi e in altri in ruoli minori come The Torturer di Lamberto Bava, L’amico di famiglia di Paolo Sorrentino, Night of Moana, The Sinner di Alessandro Perrella, Il punto rosso di Marco Carlucci, La rabbia di Louis Nero e Cappuccetto rosso sangue di Giacomo Cimini. In ambito televisivo conduce la rubrica TV di cinema Ciak si gira (testata giornalistica in video dedicata all’approfondimento e alla valorizzazione del cinema in TV), tutte le edizioni del Fantafestival con nomi prestigiosi come, Roger Corman, Dario Argento, ma anche tutte le edizioni di Roma Film Festival con Giancarlo Giannini, Murray Abraham, Abel Ferrara, Willem Dafoe, su Rai2, il Format TV dedicato a Nuovi Talenti New Stars Notte e conduce altri prestigiosi Premi di cinema in Italia e all’estero.

Nel 2000 incide il brano musicale Fever, mentre in ambito teatrale esordisce nel 2004 nella commedia musicale Vampiri per la regia di Bruno Maccallini e nel 2008 interpreta l’eroina Lara Croft nel musical Pulcinella, regia di Lino Moretti. Una carriera dunque costellata da successi, ma anche da improvvisi mutamenti e occasioni perdute per motivi non sempre di opportunità professionali, ma da casi piú legati a fatti personali. Insomma, come spesso accade alle belle donne, non basta essere solo brave e molto serie: una realtà questa che non sempre paga in questo tipo di lavoro artistico. Ma Antonella Salvucci tira dritto per la sua strada facendo sempre molta attenzione ai nuovi incontri, ma nel frattempo sta maturando l’intenzione di passare al lavoro di management creando una sua struttura artistica approfittando dei numerosi contatti internazionali, rivolti soprattutto al mondo cinematografico americano e anche in italiano, ma in second’ordine.

Antonella Salvucci, da sette anni e la conduttrice del Gran Gala della Stampa del Festival che, fino all’anno scorso, si svolgeva al Roof Garden del Casino di Sanremo, ma che quest’anno, causa pandemia, è stato rinviato.

Di Katia Ferrante.

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