di Illy Masper
SANREMO. Tutto ciò che si legge in queste settimane sui rotocalchi e sui Social, a proposito del Festival di Sanremo di Amadeus, è incredibile quanto molto poco vero.
Tutti si soffermano su ipotetici nomi degli ospiti, su chi potrebbe sostituire Fiorello (che ci sta ripensando), sulle ancelle da affiancare al conduttore che si sta letteralmente sfiancando per l’affannosa ricerca di stupire, ma pochi concentrano l’attenzione sul problema reale del Festival: la pandemia rischia di affossare l’evento musicale piú chiacchierato dell’anno. E non perché potrebbe essere cancellato, assolutamente no, ma perché la Rai non ha preso in considerazione di spostarlo, vita la drammatica situazione sanitaria nella quale versa il Paese, almeno di un mese e, forse, tanti problemi non ci sarebbero stati. Una decisione che non vuole assumersi probabilmente perché spinta dagli sponsor che pretendono che il Festival si faccia nei tempi stabiliti. E non importa che l’Italia possa finire in zona arancione o rossa, anzi meglio perché così il pubblico resta a casa a guardare la televisione; quindi, un passaggio sul Sanremo diventerebbe quasi inevitabile e l’audience salirebbe alle stelle.
È successo la stessa cosa l’anno passato con la TIM che ha preteso la data del Festival e poi la stessa azienda è finita come sappiamo. Ciò che smuove, dunque, l’interesse sul Festival, è solo l’economia che gli ruota attorno e tutte le inutili chiacchiere che lo stesso provoca, altro non sono che pura promozione, del tutto gratuita. E poco importa se Gianni Morandi incautamente ha fatto girare un po’ della sua canzone sui Social, a Sanremo ci sarà alla faccia del regolamento: è un nome troppo importante per essere lasciato a casa. La stessa cosa vale per le ancelle o i co-conduttori: chi saranno non ha molta importanza, l’importante è parlarne nel bene o nel male, tanto i giochi sono fatti e chi gestisce l’affare sanremese lo sa benissimo, ma non si esprime. Che poi il Teatro Ariston sia nuovamente mezzo vuoto o mezzo pieno, nessuno passerà notti insonni per questa ragione, purché le telecamere facciano bene il loro mestiere, tutto il resto è.…noia… diceva il grande Franco Califano.
Quindi la macchina organizzativa è partita da tempo, il teatro è pressoché pronto e la squadra di medici, infermieri e Croce Rossa sono già tutti mobilitati per tamponare a ruota libera coloro che si potrebbero contagiare nel frattempo. Il business incombe frenetico e le piazze e le strade di Sanremo la sera saranno deserte, ma tutto questo poco importa.