Sanremo è la città della Musica. Ormai Il Festival e il Premio Tenco hanno fatto storia e raccontato il costume sociale di interi decenni. Nonostante l’età, quest’anno per il Festival sono 69 anni, continuano a far girare intorno a loro il mondo dell’industria musicale che conta. Anche la città, restia ai cambiamenti, negli ultimi anni si è attrezzata per accontentare i turisti e la città, sempre più fuori dalle zone invalicabili perché blindate. Ormai si può dire che la festa è fuori. Oltre a seguire programmi interessanti in città, i visitatori quest’anno hanno una tappa obbligata in più. Mentre si fa sempre più realtà l’idea di inserire statue di cantanti su installazione permanente, intanto si può gustare una bella anteprima. Lungo la gloriosa pedonale che va dal Teatro Ariston al Casinò si possono fotografare le targhe per terra, dedicate ai vincitori di tutti gli anni passati. D’obbligo incrociarsi con Mike Bongiorno, il più fotografato di tutti. E da ieri, a fargli compagnia è arrivato Lucio Dalla. Che siede a lato della porta girevole dell’entrata secondaria del Casinò. In realtà l’entrata che porta in teatro. L’opera non è nuova di zecca: è stata all’Expo di Milano e ha già alle spalle tre milioni di selfie. La scultura “All’Amico Lucio” è di Carmine Susinni, che ha pensato bene di lasciare la statua seduta sulla panchina di lato, in modo da lasciare spazio ai collezionisti di selfie. All’inaugurazione è stato presente l’assessore alla Cultura del Comune di Sanremo Marco Sarlo. E si vocifera dell’arrivo di un’altra statua: quella di Domenico Modugno. I tempi sono maturi per farli restare insieme in città, dopo che il Festival avrà finito le sue dirette. La città della Musica vive tutto l’anno, e ha bisogno della sua speciale segnaletica. Chissà che non nasca il museo permanente, per il suo settantesimo.