Inverno dei fiori è il brano che Michele Bravi presenterà al Festival di Sanremo 2022. L’artista, che ha iniziato il suo percorso professionale nella musica dopo la vittoria di X-Factor 7, è al suo secondo Sanremo in veste di concorrente. La prima volta si presentò tra i big nel 2017 con il brano Il diario degli errori conquistando il quarto posto. È poi stato ospite nel 2018 accompagnando Annalisa nella serata delle cover e sempre in veste di ospite ha presieduto al programma Sanremo Young nello stesso anno. Mentre nel 2021 Bravi ha duettato con Arisa nella serata dei duetti intonando il brano Quando di Pino Daniele.
Michele Bravi, classe 1994, ha all’attivo 3 album registrati in studio, 2 EP, e 16 singoli. Tra questi annoveriamo Sotto una buona stella, scritto per lui da Federico Zampaglione e colonna sonora dell’omonimo film di Carlo Verdone uscito nelle sale nel 2014, Solo per un po’ e Mantieni il bacio. Michele Bravi ha collaborato con tantissimi big della canzone nazionale e internazionale, per esempio citiamo Elodie, Mahmood, Mika, Frances, Sophie and the Giants e tanti altri. Michele Bravi è anche cantautore e ha rivestito il ruolo di tutor-coach nel programma Amici di Maria De Filippi nell’edizione del 2017-2018 e ha condotto, per VodafoneTV, il programma Third Wheel Italia nel 2017. Inoltre, nell’anno successivo ha anche pubblicato un libro, edito dalla Mondadori, dal titolo: Nella vita degli altri. Il timbro vocale di Michele Bravi è molto particolare, riconoscibile, a tratti soave e con sfumature “acide” e sprezzanti, forti e che puntano l’accento su ciò che il cantante vuole esprimere.
Qualche curiosità su Michele Bravi? Si è reinventato youtuber quando musicalmente ha vissuto un periodo buio, poco dopo la vittoria ad X-Factor. Tiziano Ferro ha scritto per lui due brani, La vita e la felicità e Non aver paura mai. Inoltre ama la recitazione e ha dichiarato che se non avesse fatto il cantante si sarebbe dedicato a questa.
Ha anche preso parte alla seconda edizione di Maria Express, una sorta di parodia-web del più noto programma Pechino Express dove Bravi, e altri concorrenti, doveva attraversare la città di Roma a piedi, senza soldi, per raggiungere gli studi Elios e incontrare Maria De Filippi. Bravi vinse l’edizione accompagnato dalla collega youtuber e make-up artist Alice Venturi. Michele Bravi, stando alle dichiarazioni indiscrete di alcuni blog musicali nazionali, è uno dei più attesi sul palco del Teatro Ariston, Festivalnews seguirà eventuali sviluppi e dichiarazioni dello stesso artista in vista della prima serata live su Rai 1.
Canzone
Interprete: Michele Bravi
Brano: Inverno dei fiori
Autori: di Cheope – M. Bravi – A. Raige Vella – F. Abbate – F. Catitti – M. Bravi
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/CVLTO Music Group/Warner Chappell Music Italiana – Milano
A volte il silenzio brucia come una ferita
Il cuore perde un colpo non respira sotto il peso della vita
Altre volte la tua voce è come un fiume in piena
E si fa largo nel mio mare come fa una vela
Ti nascondi nei miei occhi
Ma ti lascio andare via quando piango
Ogni volta tu ritorni come l’aria nei polmoni e ti canto
E so quanto fa bene
È da tanto che non mi succede nient’altro che avere la paura di perderti da un momento all’altro
Ma nell’ipotesi e nel dubbio di aver disimparato tutto
E nell’ipotesi e nel dubbio che io mi sia perso
Che abbia lasciato distrattamente indietro un pezzo
Tu insegnami come si fa ad imparare la felicità
Per dimostrarti che se fossimo dei suoni, sarebbero canzoni
E se fossimo stagioni, verrebbe l’inverno
L’inverno dei fiori
Insegnami come si fa
A non aspettarsi niente a parte quello che si ha
A bastarsi sempre
Uscire quando piove e poi entrare dentro un cinema
Anche se siamo solo noi
Anche se il film è già a metà
Ma nell’ipotesi e nel dubbio di aver disintegrato tutto
E nell’ipotesi e nel dubbio che io mi sia perso
Fioriamo adesso, prima del tempo
Anche se è inverno
Tu insegnami come si fa ad imparare la felicità
Per dimostrarti che se fossimo dei suoni, sarebbero canzoni
E se fossimo stagioni, verrebbe l’inverno
L’inverno dei fiori
Tu insegnami come si fa ad imparare la felicità
Per dimostrarti che se fossimo dei suoni, sarebbero canzoni
E se fossimo stagioni, verrebbe l’inverno
L’inverno dei fiori
Analisi del testo
Autore giovane e cauto. Ma anche bizzarro nella scelta di una forma difficile, poco orecchiabile, in rima nascosta e comunque molto segmentata.
Nel testo troviamo una narrazione in prosa più che verso. Ma fin qui poco male. Anzi.
La struttura difficile da memorizzare e l’assenza di forti elementi anaforici (cioè parte di testo in ripetizione), ci consegnano un testo fragile e sconnesso ritmicamente. Poche emozioni, pochi spunti visivi. Tanto che ci si dimentica a metà proprio il titolo della canzone. Non convince la direzione tutta ipotetica di un testo che dovrebbe invece far sentire profumi e carezze. Nulla di tutto ciò. Periodi ipotetici e sintassi appesantita. Si fa fatica ad arrivare alla fine senza stanchezza.
Come non ricordare poi Cecco Angiolieri nei suoi sonetti S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo…ma qui ad ardere c’è solo la pazienza.
Foto di: Roberto Chierici