Al Festival di Sanremo 2022 si presentano come duo anche Highsnob e Hu, due artisti italianissimi e dal nome d’arte che li accomuna per la lettera iniziale H. Sono giovani sia per età anagrafica sia per quanto riguarda la presenza sulla scena musicale nazionale. Calcheranno il palco del Teatro Ariston intonando Abbi cura di te, titolo appunto del loro brano inedito in gara nella categoria dei big.
Ma chi sono Highsnob e Hu? Highsnob è il nome d’arte di Michele Matera, rapper avellinese cresciuto però a La Spezia e classe 1985. Muove i primi passi nelle crew hip hop trasferendosi a Milano, patria attuale della più fervida scena rap giovanile nazionale, e nel 2016 dopo un’esperienza nel collettivo Bushwaka, si dedica alla produzione da solista. I suoi brani su Spotify raccolgono in media 300 mila ascolti al mese e tra i pezzi più conosciuti annoveriamo: Harley Quinn, La miglior vendetta e 23 coltellate.
La produzione del giovane rapper si articola anche sul genere trap e restano impresse soprattutto le parole dei suoi testi, spesso crude. In generale i suoi testi sono considerati originali e perfettamente calzanti con il modus operandi e il pensiero dei giovani d’oggi, anche dei Millennials. La sua compagna al Festival di Sanremo 2022 è Hu, all’anagrafe Federica Ferracuti, classe 1994 che ha già respirato l’aria sanremese nel 2020. La cantautrice e polistrumentista infatti è stata tra i finalisti delle nuove proposte proprio di quell’anno e oggi entra di diritto nella categoria big. Hu ha un background molto ricco, specie a livello di conoscenza musicale, canta, suona, scrive i suoi pezzi e si è anche auto-prodotta; conosce bene più strumenti musicali e arriva dal mood jazz. I suoi pezzi sono una miscellanea di generi ed influenze, secondo gli esperti ha uno stile giovane e fresco, attuale e si denota una preferenza spiccata per il mondo dell’elettronica. Tra i suoi brani più conosciuti c’è Millemila che, secondo noi di Festivalnews, è anche la canzone ideale per capire di che pasta è fatta Hu e per farsi un’idea di ciò che potrebbe, insieme ad Highsnob, farci ascoltare al Festival di Sanremo 2022.
Qualche curiosità su Highsnob e Hu? Il rapper ha già ricevuto un disco d’oro per il brano Harley Quinn e ha collaborato con noti colleghi come Ernia, Livio Cori Junior Cally. Hu, marchigiana, ha firmato con i suoi brani diversi spot pubblicitari e non mancano le collaborazioni vip. Tra queste annoveriamo quelle con il marchio Lamborghini, con Jagermeister e Chiara Ferragni. Hu, il suo nome d’arte, deriva dalla divinità egizia che aveva il potere di conferire le facoltà del pensiero e della parola agli esseri umani. Hu inoltre è laureata e per la sua tesi ha realizzato un’installazione in quadrifonia.
Ad un primo colpo d’occhio Hu e Highsnob potrebbero ricordare i Coma Cose, arrivati al 20esimo posto della classifica sanremese lo scorso anno, ma riscuotendo poi grande favore di pubblico e radio nelle settimane successive alla competizione. Ciò che ci ricorda i Coma Cose è lo stile di Hu e Highsnob, l’appeal con il quale si presentano e anche il fatto che, rispetto a tantissimi altri big, loro sono certamente meno famosi e rodati, per così dire.
Non ci resta che attenderli sul palco del Teatro Ariston in quel di Sanremo e vedere con i nostri occhi se sapranno smentire o confermare la nostra intuizione.
Canzone
Interprete: Highsnob e Hu
Brano: Abbi cura di te
Autori: di F.A. Musumeci – F. De Marco – F. Ferracuti – A. Moroni – M. Matera
Ed. Sony Music Publishing (Italy)/NoMusic/Warner Chappell Music Italiana/ADV Musical Solutions
Milano – Napoli – Milano – Marnate (VA)
Ho perso la ragione, hai ragione
Ma non siamo pari, siamo animali
Stringimi forte, che provo piacere
Nel sentir dolore come lo shibari
Scrivo solo di notte così per lo meno
Baby sto imparando a rimpiazzare i sogni
I sogni come te qualcuno aveva detto
Che la mattina sveglio neanche li ricordi
E vincere battaglie non mi serve mica
Perché questa è una guerra in cui si perde sempre
E io perdo la testa come Oloferne
Dimmi come ti senti ora che baci un verme
Tu vienimi a prendere dentro quest’ansia
Ti aspetterò dove ci siamo persi
Siamo un universo fatto di parole
Che non ci siamo detti
E per ricordarle, me le tatuerò
Perché non ti sento ma tutto qua parla di te
E solo dio sa quanto vorrei che fossi silenzio
Ho trovato la calma però non è niente di che
Non ha niente di me
Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te
Lontano da te
E goodbye ovunque sarai tu ricorda
Abbi cura di te
Abbi cura di te
Come tagli sopra le mie mani
Queste lenzuola sanno ora come ti chiami
In questo gioco quando hai vinto hai perso
Esseri umani senza essere umani
Vorrei essere acqua per lavarti via il dolore
Baciare le tue lacrime eh
E poi piove e poi piove
E farsi male fino a sfinirsi
Finché il dolore non lo senti più
Perché non posso bere veleno nella speranza che muori tu
Ed è cosi che le nostre parole
Sono diventate armi in mano a dei bambini
E fanno così male che non te l’ho detto
Però ti prometto
Che per ricordarle me le tatuerò
Perché non ti sento ma tutto qua parla di te
E solo Dio sa quanto vorrei che fosse silenzio
Ho trovato la calma però non è niente di che
Non ha niente di me
Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te
Lontano da te
E goodbye ovunque sarai tu ricorda
Abbi cura di te
Abbi cura di te
E tu tornare a togliermi il fiato
La mia condanna camera a gas
Giusti al momento sbagliato, ho sbagliato
Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te
Lontano da te
E goodbye ovunque sarai tu ricorda
Abbi cura di te
Abbi cura di te
Analisi del testo
Difficile, complesso o artificioso? Non c’è che dire. I due artisti ci interrogano su riferimenti culturali e religiosi.
Ma cosa c’è veramente dentro il testo della giovane coppia emergente?
Iniziamo col dire che c’è studio e metodo. Ma non c’è follia, per allinearci anche noi con le citazioni, disturbando Shakespeare.
Una mitraglia di incastri rimati – anche sapientemente- che tiene il tempo del pubblico di Highsnob e Hu, irriverente e stanco.
Però non sappiamo ancora quale sarà la meta del testo. Sentiamo un’eco autorevole nella citazione della cura, parola così timidamente presente nei testi di questo Sanremo,
Vediamo richiamato un Dio maiuscolo che però ha tanto il sapore di un passaggio ad effetto.
Poi restiamo sull’attenti di fronte alla lucidità
Ed è cosi che le nostre parole/ Sono diventate armi in mano a dei bambini
Bella l’idea e la resa ritmica. Ma non si sviluppa, non continua.
Peccato perché qui avremmo trovato la formula originale, una firma vera.
Vedremo che ne diranno i Millenials.