Fabrizio Moro – Sei tu

1 Feb 2022 | Artisti Premiati, Cantanti e Canzoni

Premio Sergio Bardotti per il Miglior Testo

Sei tu, questo è il brano che Fabrizio Moro porterà al Festival di Sanremo 2022. Il cantautore e musicista classe 1975 non è nuovo al Teatro Ariston, ha infatti ricevuto numerosi premi in seguito alle sue svariate partecipazioni sanremesi . È nel 2018 che, in coppia con Ermal Meta, Fabrizio Moro conquista pubblico e giuria e vince il Festival di Sanremo con il brano Non mi avete fatto niente. Lo stesso pezzo li ha fatti conoscere a livello europeo grazie all’Eurovision Song Contest svoltosi pochi mesi dopo. Da solista ha invece ricevuto, tra i tanti, il Premio della Critica Mia Martini a Sanremo nel 2007 per il brano Pensa, mentre l’anno successivo è la Rivelazione di Sanremo 2007/2008.

Fabrizio Moro è molto ermetico, realizza testi crudi a volte, decisi, afferma le sue idee senza tanti giri di parole e ha un timbro vocale forte e austero. Ha oggi all’attivo ben 9 album registrati in studio, il primo risale al 2000, ma il suo primo singolo risale al 1996 e si intitola Per tutta un’altra destinazione. La prima volta di Fabrizio Moro al Festival di Sanremo? Nel 2000 nella sezione Giovani dove però si classifica solo al tredicesimo posto, il brano presentato è Un giorno senza fine.

Qualche curiosità su Fabrizio Moro in attesa di vederlo sul palco del Teatro Ariston? L’artista ha imparato a suonare da autodidatta e la sua prima canzone l’ha scritta a 15 anni. Moro ha scritto inoltre diversi brani di successo per altri colleghi come Sono solo parole cantata da Noemi e portata proprio al Festival Sanremo. E poi ha scritto testi pure per Fiorella Mannoia, Elodie, Valerio Scanu, Gli Stadio e per Emma, sua avversaria tra poche settimane al Festival nella categoria dei big. Fabrizio Moro ha un’anima rock, è ombroso ma audace e tra i suoi mentori musicali citiamo i Doors e gli U2, degli stessi replicava i pezzi nei suoi primi live da giovanissimo.

Per molti Fabrizio Moro è un cantautore impegnativo, e impegnato, nel senso che canta brani profondi e sempre con una morale più o meno evidente. Sono veri spunti di riflessione e le sue parole non sono mai scelte a caso, anche a costo di innescare polemiche. Fabrizio Moro ha un grande seguito, di nicchia ma non solo e molti colleghi musicisti lo apprezzano proprio per i suoi brani non scontati e di certo mai frivoli.

Siamo tutti curiosi di vederlo sul palco di Sanremo 2022.

Canzone

Interprete: Fabrizio Moro
Brano: Sei tu
Autori: 
di F. Moro – R. Cardelli – F. Moro
Ed. La Fattoria del Moro Publishing – Roma

Sei tu che dai origine a quello che penso
La distanza compresa fra me e l’Universo
Il motivo per cui la mia vita è cambiata
Sei tu che hai visto i miei sbagli ma non l’hai giudicata
E sei tu quel confine fra il giorno e la notte
Dove io mi nascondo con le mie mani rotte
Che continuo a scagliare su un muro che non cade giù
Ma la forza che sento dentro ad ogni sospiro imperfetto
Sei tu
Che attraversi il mio ossigeno quando mi tocchi
Sei tu
Il mondo che passa attraverso i miei occhi
E sei tu che mi inietti nel sangue il destino
E accompagni i miei passi come fossi un bambino
Sei la cosa più bella che ho sempre difeso
E hai sconfitto i miei dubbi quando io mi ero arreso
Che ci vuole una forza incredibile per dire buongiorno
Mentre provi a vagare fra te e chi sta intorno
Mi hai visto credere in me e poi non crederci più
Ma l’insistenza di esistere appesi ad un filo sottile
Sei tu
Che attraversi il mio ossigeno quando mi tocchi
Sei tu
Il mondo che passa attraverso i miei occhi
Oggi è un giorno per credere in te
Oggi lasciami senza parole
Voglio vivere i sogni che ho fatto anche se
Hai deciso di essere altrove
Oggi è un giorno per credere in te
Oggi lasciami senza parole
Prendi ancora se vuoi la mia rabbia in affitto
La distanza fra un uomo che ha vinto ed un uomo sconfitto
Sei tu
Che attraversi il mio ossigeno quando mi tocchi
Sei tu
Il mondo che passa attraverso i miei occhi
Sei tu
Il mondo che passa attraverso i miei occhi
Sei tu

Analisi del testo

Moro ci riporta ancora nell’ipnosi d’amore di un tu che salva e dà redenzione. Addirittura più forte dell’ossigeno che lo attraversa e lo rende ancora più respirabile e puro.
C’è ancora il tu quindi, che ricorre molto quest’anno nei testi sanremesi. Forse perché abbiamo bisogno – oggi più di ieri- di avere un riflesso a cui consegnarci.
E se quella frattura che c’è in noi stessi si può sanare attraverso il tatto, allora che siano abbracci, strette e applausi. Che sia contatto e non solo parola. E che gli occhi non siano pericolosi, solo come porte di dolore ma diventino il nostro sì alla rinascita.
Se con gli occhi mi puoi cambiare- sembra dire Moro- allora abbracciamoci e io possono nascere una seconda volta.
Quello è il giorno giusto per credere in se stessi, quello in cui le mani rotte non fanno più male ma sudano di desiderio e tenerezza.

Un testo inaspettato e che forse sarà sottovalutato. Ma noi seguiamo il suo consiglio e crediamoci. Facciamoci anche un po’ trasportare da una forma metrica che è una preghiera laica e onesta.
Dammi un tuo sguardo e io sarò salvato.

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