Categoria: Campioni
A Sanremo 2021 debutta per la prima volta con la sua musica, un pop purissimo ed estremamente espressivo che sembra portare dritti nel futuro. Fulminacci, all’anagrafe Filippo Uttinacci ha origini romane, ancora molto giovane ha calcato alcuni dei palchi più importanti della musica italiana con il suo stile fresco e lontano dal classico. La sua carriera è costellata da tanti successi, brani come Borghese in Borghese e La vita veramente gli sono valsi il premio Tenco. Con Santa Marinella, Fulminacci sale all’Ariston con un brano lontano dal suo repertorio, infatti canterà per la prima volta una canzone che non parla della sua vita o dei suoi sentimenti. Esibirsi su un palco importante non è per lui una novità, già l’anno scorso aveva cantato in giro per l’Italia aprendo alcune delle manifestazioni più importanti. Fulminacci è tra i cantanti che hanno reso unico il concerto del 1° Maggio, svoltosi per la prima volta online a causa dell’emergenza sanitaria. Il suo nome nella lista dei Big era sicuramente inaspettato, il successo infatti è esploso nel 2019 pertanto, essere uno dei partecipanti al Festival della canzone italiana è un traguardo importantissimo che a prescindere da come finirà darà sicuramente un risvolto positivo alla carriera del giovane. La canzone che l’ha portato in gara è stata scritta negli ultimi due anni, si tratta di un racconto d’amore estemporaneo che si svolge nei sobborghi di Roma, in luoghi impensabili e che descrive la realtà che molti giovani stanno vivendo, incertezza e difficoltà nel comprendere cosa ne sarà del proprio futuro. L’autore del brano è Filippo che si diletta anche come scrittore per altri cantanti, la difficoltà trovata nella stesura del testo gli darà anche la forza per la sua esibizione. Anche Fulminacci, giovane rapper, porta innovazione a Sanremo, pertanto anche se non ci fosse la vittoria, al sua partecipazione rimarrebbe comunque negli annali, sia per il particolare periodo che tutti stiamo vivendo sia per il modo in cui, giovani artisti hanno saputo modificare la musica rivoluzionandola.
Canzone
Interprete: FULMINACCI
Brano: SANTA MARINELLA
Autori: F. Uttinacci
Ed. Nelida Music /Maciste Dischi Edizioni – Milano – Parabiago (MI):
Oggi sai è uno di quei giorni che
Se mi vuoi lasciami stare
E non c’è nessuno nei dintorni che
Dentro me ci sappia guardare
Roma, che è una città di mare,
Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare
Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre
Per cui valga la pena restare
Quindi stanotte abbracciami alle spalle
Fammi addrizzare i peli sulla pelle
Prendiamoci una scusa sotto casa
E poi portiamocela su
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non cercarmi mai però incontriamoci
Prima o poi senza volerlo
Al reparto dei superalcolici
Che ci fai? Scaldo l’inverno
La mia città è un presepe in mezzo alle montagne
Bianche ed ostinate come vecchie cagne
Davvero io non posso più tornare solamente a salutare
A sincerarmi che nessuno piange
Ti prego di raccogliermi la testa
Come se fosse l’ultima che resta
Io me ne sono accorto a Santa Marinella
Io e te siamo un pianeta e una stella
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via
Na na na
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via
Analisi del testo
Un testo forte. In rima sì, ma con elementi interessanti. Scarti di stile e di registro che rendono il brano veramente in sintonia con la tradizione della canzone italiana. Sonorità perfetta con le attese della kermesse. Fulminacci fa un bel lavoro di sintesi tra antico e moderno.
Roma, che è una città di mare,- Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare- Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre
Il brano sembra lo sfogo illogico di un incompreso, di un folle contemporaneo. Ma solo in apparenza.
Ti prego di raccogliermi la testa- Come se fosse l’ultima che resta
Perché a dare scacco al disagio è sempre un sogno, un ideale di vicinanza a qualcosa che è per noi tanto, o forse tutto.
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto- Quanto vuoi per tutto questo?- Non volare via
Ed è una scommessa sulla vita, uno scacco alla solitudine che ci ha soffocati per molto tempo.
L’incontro- sembra dirci il testo- avviene d’improvviso, quando meno te lo aspetti e dove non penseresti proprio di ritrovare la…vita.
C’è bisogno di tornare ad essere liberi ed anche un po deficienti. A scappare dopo aver suonato i campanelli perché la leggerezza è sempre nascosta in profondità
Davvero io non posso più tornare solamente a salutare
A sincerarmi che nessuno piange Spunta una domanda nel testo. Interessante coinvolgimento di chi ascolta e giudica. Ci ricorda tanto alcune provocazioni da Zero regole. Bella scelta stilistica che solleva l’impalcatura di un testo in alcuni passaggi un po’ povero.
Quanto vuoi per tutto questo?