Sanremo: la confusione della mascherina e il distanziamento, incubo del Festival

2 Feb 2022 | Cultura

di Alessandra Luti

SANREMO. Inizia il Festival sotto l’incubo di indossare la mascherina e tenere il distanziamento, a norma di una Legge, norme e regolamenti difficili da capire, soprattutto da applicare, e che creano confusione. In questi giorni assisteremo a scene strane, particolari, nelle quali un Amadeus che fuori teatro indosserà la mascherina e in diretta probabilmente no. Ornella Muti (appena fatto vaccino e tampone) non la indosserà perché convinta che non sia necessaria, quindi la vedremo spogliata dall’ingombrante mascherina dentro e fuori dall’Ariston per i due giorni di permanenza in città. Achille Lauro, ragazzo molto diligente, si è fatto fare comunque 100 mascherine personalizzate che, piú che indossarle lui, probabilmente le regalerà ai suoi fans. Gianni Morandi e Massimo Ranieri, i due nonnetti tornati al Festival, sono molti ligi e nonostante i tre vaccini eseguiti, ogni giorno preferiscono farsi il tampone, perché dicono non si sa mai. Claudio Fasulo, responsabile del Festival, pare non si tolga la mascherina nemmeno di notte, il direttore dell’Hotel Globo si è impegnato a fornirgli venti mascherine al giorno e gli ha riservato un tavolino da solo per pranzare mantenendo il distanziamento. Il terrore del contagio sta contagiando proprio tutti e il rischio è davvero grande, se pur contenuto da una eccezionale squadra sanitaria pronta ad intervenire 24 su 24 ore. Incontrando alle prove Orietta Berti, Iva Zanicchi e Donatella Rettore, sono tre carissime Signore che – dicono – di viaggiare per Sanremo in un’auto enorme e blindata e con tanto di autista che si deve fare il tampone ogni giorno, pena il licenziamento in tronco. La bravissima Emma e la sua inedita direttrice d’orchestra Francesca Michielin hanno trovato la soluzione ideale: dormire in alberghi separati, mai pranzare in compagnia, non frequentare nessuno. Ma c’è da chiedersi: come faranno dietro le quinte del Teatro Ariston che è una bolgia assoluta? La paura fa 90, ma sono oltre cento gli artisti, l’orchestra, gli stessi direttori e gli ospiti che devono sottostare obbligatoriamente alle disposizioni per cui sono sorvegliati a vista e chi si rifiuta deve abbandonare il Festival, senza compenso. Insomma, una vita da incubo, ancora un Festival blindato e soprattutto niente Movida, per la gioia del pubblico piú giovane che non potrà sfogare la tensione per questo allucinante momento senza fine?

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