Le ultime tecniche dei Vocal Coach raccontate a Festivalnews da 2 esperti che seguono i cantanti del Festival

5 Feb 2022 | Cultura

SANREMO. Il Festival di Sanremo è anche un luogo che riunisce tante figure professionali legate al mondo artistico. Tra queste spiccano gli “addetti alla voce”, ovvero quei professionisti che seguono i cantanti nella loro preparazione vocale.

Con noi oggi abbiamo Marco Volpato e Daniela Bertazzoli, due vocal coach che seguono in prima linea alcuni artisti.

Quanto è importante la vostra figura per un artista?
Marco Volpato
Innanzitutto mi sento di fare una premessa. Bisogna differenziare il lavoro dell’insegnante di canto da quello del vocal coach; è per questo motivo che ho “coniato” un nuovo termine, più attuale identificativo di quello che è il mio mestiere, ovvero il “voice consultant”. Nella pratica ci occupiamo di guidare l’artista non strettamente solo all’ambito vocale, ma a tutte quelle problematiche, impedenze e imprevisti che possono succedere, e in più assisterli dal punto di vista emotivo. Sappiamo oggi, anche grazie alle neuro scienze, che il nostro cervello può “falsificare” le informazioni e renderci non del tutto consapevoli di quanto siamo effettivamente in grado di fare.

Qual è la routine per preparare un cantante ad un’esibizione importante come quella di Sanremo?
Daniela Bertazzoli
Sicuramente l’ideale per una esibizione così importante sarebbe quella di potersi preparare con anticipo e senza fretta, purtroppo non sempre è possibile per diverse ragioni. Per questo un voice consultant deve avere le competenze necessarie per fare un lavoro mirato in tempi veramente stretti mantenendo il focus. Nelle esibizioni one shot come quella del Festival è necessario per prima cosa prendersi cura di sé stessi con una corretta alimentazione, un buon riposo e la giusta idratazione. Il riscaldamento vocale va fatto in senso antiproporzionale alla durata della performance e non bisogna dimenticarsi, come diceva il mio collega, dell’aspetto emotivo. Nelle preparazioni che seguo introduco sempre anche una seduta di mindfulness per portare attenzione e energia all’esecuzione.

Perché secondo voi diversi cantanti “temono” la vostra figura professionale?
Marco Volpato
Sicuramente l’aspetto che spaventa è la possibilità che la voce venga snaturata, e non a torto. Infatti, se non si ha a che fare con un vero professionista questo rischio c’è. Esistono anche diverse e tante metodologie di canto che assicurano il contrario e che promettono miracoli. Noi riteniamo invece che la voce debba essere naturale, una sorta di “green voice” e piuttosto allenata per andare a toccare tutti i colori possibili che, proprio per natura, si possiede. È per questo che ho ideato un nuovo approccio per la voce, ovvero quello della “natural voice” che la mia collega Daniela ha sposato da subito e che costantemente applichiamo con tutte le persone che decidono di affidare le loro preziose voci alle nostre cure.




Come possono affrontare i cantanti i continui imprevisti che accadono durante il Festival
Daniela Bertazzoli
Nonostante la preparazione e l’attenzione, a volte capitano degli imprevisti, che possono essere fisici o tecnici. Ed è per questo che noi ci affidiamo sempre anche ad un foniatra che possa fornirci con certezza una diagnosi e consigli pratici e medici se necessario. Inoltre, ci serviamo di macchinari e strumenti che abbiamo trovato essere molto efficaci per l’artista come la mascherina di Borragan (ideata dal foniatra Alfonso Borragan) e uno strumento che abbiamo inventato durante la prima pandemia e che è in corso di sperimentazione per ottenere il brevetto e non appena sarà confermato i lettori di Festivalnews saranno i primi a saperlo!

(Nella foto di Alina Brad, i coach Marco Volpato e Daniela Bertazzoli).

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