di Illy Masper
SANREMO. Rimanendo fermi, la città dei fiori (fiori per la verità un po’ appassiti) non crescerà mai. Tanto meno la Casa da gioco messa in forte discussione, proprio in questi giorni di probabili scioperi. Le accuse partono dal sindacato cittadino tutto unito, che vorrebbe azzerare la dirigenza e addirittura il CDA del Casino Municipale. L’accusa è rivolta anche a una amministrazione pubblica che soffre dello stesso identico male, sull’incapacità di reagire di fronte ad una crisi economica e turistica che sta portando la città al disgregamento generale.
Accuse giustificate – dicono – dai risultati economici sempre più deludenti, che mettono in discussione l’intera classe politica sanremese, dentro e fuori la casa da gioco. Delusione per il cronico immobilismo fosse anche solo incapacità, che sta portando Sanremo ad essere tra le città turistiche, tutto sommato certamente più note, ma purtroppo sempre meno accoglienti. Una città che vive solo del riflesso sul Festival della Canzone (e sulle briciole della Rai), ma che non è un grado di proporre alternative interessanti per le altre 50 settimane dell’anno. Sono pesanti accuse che, dal nostro piccolo osservatorio, anche noi denunciamo da tempo, ma che non vengono ascoltate poiché, secondo noi, chi dovrebbe prendere decisioni importanti, che a volte possono apparire anche impopolari, non trova il coraggio e rinvia sempre, nella speranza che qualcosa succeda. Ma la manna non pioverà dal cielo.
Nel frattempo gli incassi diminuiscono, gli alberghi sono pressoché semi-vuoti, il commercio si regge sulle solite, quanto modeste, presenze locali, mentre il turismo è pressoché inesistente se non per casi sporadici come l’ultima Milano-Sanremo o il Corso Fiorito (vedi foto) di gennaio che riempiono, sì la città, ma di un turismo mordi e fuggi che si accontenta di una pizzata e non va certamente al ristorante di Paolo & Barbara di Via Roma. Comunque, meno male che ci sono questi momenti sportivo-turistici altrimenti il mugugno generale verrebbe amplificato a discapito di tutti, belli e brutti
Come si risolvono questi problemi? Affidando queste capacità imprenditoriali a veri Manager, o veri Biscazzieri, che sappiano il fatto loro e che dimostrino, con prove provate però, l’esperienza maturata nel tempo. Ma il timore è che saremmo costretti, ancora una volta, a farli arrivare da fuori questi fenomeni: pare che questa seppur bella città dei fiori non sia in grado di possedere Eccellenze nell’era globale! Ma davvero? Questa è una domanda che attenderebbe una risposta. Chi può darla?
AAA amministratori e imprenditori cercasi!