La grande novità per la città dei fiori potrebbe essere l’evento rivelazione del 2018, quello che, un torinese doc, trapiantato in Riviera, sì è reinventato dopo aver appreso che il Festival Napoletano in realtà è nato al Casino di Sanremo nell’aprile del 1932. Ed è proprio così; difatti, in quel tempo, il gestore della casa da gioco, Luigi De Santis (neanche a dirlo campano), per attirare nuovi giocatori aveva avuto la brillante idea di proporre una rassegna di canzoni della Piedigrotta napoletana preludio di quello che diventerà, nel 1951, il Festival della Canzone Italiana, anche detto Festival di Sanremo. Il mondo è piccolo, ma i napoletani, che si trovano ovunque, essendo ferventi giocatori non rinuncerebbero mai a partecipare ad una manifestazione dove si canti la loro Napoli, quella di ieri e di oggi, se poi dovesse accadere nuovamente a Sanremo sarebbe come fare Bingo: per la città dei fiori, per i campani stessi e per la casa da gioco, sempre alla ricerca di nuova clientela. Succederà questo piccolo miracolo cultural-economico? Napoli davvero si sentirà toccata nel vivo dal suo patrimonio cultural-musicale che ha dovuto abbandonare, purtroppo, dal 1974 quando si tenne l’ultima edizione di quel Festival canoro? Risposte e domande che sono al vaglio del CDA e della direzione generale del Casino i quali hanno appreso con soddisfazione la notizia, per ora ancora molto ufficiosa. Intanto, alla volta della città partenopea è partita una piccola Task Force tecnico-politica (a spese proprie) per verificare se ci sono davvero le premesse e le forze sufficienti per procedere senza che Napoli “soffra” sul piano anche politico trattandosi, appunto, di esportare un patrimonio così importante. Il fatto stesso che nella città partenopea non si sia più realizzato il Festival è l’evidente sintomo di una antica questione mediterranea purtroppo non ancora risolta: “Riprendere un’iniziativa così lodevole sarebbe sicuramente interessante, purché si realizzi fuori da questo ancora travagliato territorio”. Una frase forte, se si pensa che a pronunciarla è un napoletano verace il quale per il momento vuole mantenere l’incognito. Tuttavia alcune autorità partenopee si sono dette interessate all’idea e saranno felici di incontrare i promotori di quest’iniziativa che andrebbe a vantaggio anche di Napoli, perché si terrebbe nella città della musica e della canzone italiana per antonomasia, Sanremo. Seguiremo l’evolversi della questione e riferiremo eventuali decisioni o proposte che ne potrebbero scaturire: tutti noi speriamo che vi sia la possibilità di proseguire verso una soluzione che accontenti tutti, ma soprattutto la canzone napoletana che andrebbe rivalutata. L’eventuale titolo stesso, SanremoCantaNapoli fa ben sperare, purché quella stupenda città marinara risponda all’appello. (Nella foto, il Manifesto dell’epoca a testimonianza di quanto affermiamo).
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